(Un filosofo del Novecento, l’americano Dewey, la pensava allo stesso modo, nel suo
fare dell’arte una questione d’anima. Qualità che lo induceva a riassumere così il suo
pensiero:
“Le opere d’arte, la musica, la pittura, l’architettura hanno anima, mentre
altre sono morte, meccaniche”
).
A questo punto il discorso si fa chiaro. Senza l’arte, l’uomo non è neppure un mutilato
soltanto: è un
uomo negato
.
L’arte, dunque, come equivalente di
Umanità
: è questo l’assunto. L’arte come segno
distintivo di umanità nell’uomo restituito alla sua nativa dignità di persona. Di
conseguenza, l’arte come fattore primario di riscatto dal condizionamento meramente
biologico, a cui la supponenza dello scientismo oggi dominante mira a sottoporre
l’uomo: con i risultati ben noti in termini di valore, libertà, responsabilità.
Di una marginalizzazione dell’arte non mancano oggi i segni, mettendo nel conto tutta
una serie di fatti soggettivi e oggettivi: più grave di tutti, la sua mercificazione.
Disco rosso per l’arte, allora? Si, da parte di coloro per i quali la posta in gioco è la
demolizione della Persona: l’annientamento delle distinte dignità che la strutturano.
No, per chi sia disposto a raccogliere la sfida e battersi per realizzare una nuova
esperienza di vita, il cui orizzonte torni ad essere illuminato dall’arte. Da un’arte
disinteressata che abbia riconquistato il senso e il destino che era stato già suo per
millenni, dalla preistoria ad oggi. In cui il mondo delle apparenze sensibili, passando
attraverso lo sguardo e affidandosi alle strategie della mente, si faccia testimone credibile
delle verità del cuore.
Ebbene: tutto ciò è possibile, volendolo con pazienza e fermezza; sfruttando ogni
strumento disponibile; usando tutte le tecniche. Ma fra tutti i mezzi va privilegiato il
cinema (il suo linguaggio), ideale nel porgere e trasmettere anche a chi non sia uno
specialista, la musica , il senso, i valori di un’opera d’arte.
Dovrà, questo, diventare il nostro esercizio quotidiano per crescere dentro, anzitutto, a
livello di persona e non di numero. Un esercizio che, se praticato con perseveranza, potrà
farsi rivelatore di talenti fin qui ignorati.
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