Rondolino ha scritto: “Un piccolo film presto diventato un cult movie per la giovane genera-
zione, che già conteneva quel gusto dell'orrido, del deforme, del malsano, che saranno gli ele-
menti ricorrenti del suo cinema maturo”. Altro che un cineasta della domenica.
Ebbene, che cosa abbiamo fatto di diverso noi pure, pubblicando nel numero scorso di
CineArte on line il filmino “Marselo”, vincitore del Festival del Videofonino 2007? Un filmi-
no da noi pubblicato con un sottinteso volto al futuro: che nulla e nessuno potrà impedire ad
un nuovo autore, una volta divenuto esperto, di montare in sequenza una nutrita serie di “cor-
tissimi”, così da farne un normale video: corto, medio, lungometraggio che sia.
Del resto, la liberale iniziativa citata, che ci colloca in Italia all'avanguardia, è in America un
evento in via di compimento: di modo che, calcolando il divario di circa un decennio che di
norma intercorre fra le iniziative d'oltreatlantico e le nostre, c'è tutto il tempo per gli aspiranti
autori nostrani di farsi le ossa con gli strumenti già oggi a disposizione.
In USA, l'ibrido che risulta dalla combinazione analoga fra televisione originale, Internet e per-
sonal computer, è nota con il nome di “Current TV” o semplicemente “Current”. Alle sue spal-
le c'è, niente meno che Al Gore, già candidato alla presidenza degli Stati Uniti ed ora conver-
titosi agli ideali dell'ambiente e, in funzione di supporto, a questo genere di cinema interattivo
e multimediale, che richiede soprattutto talento e volontà – merce giovane largamente dispo-
nibile – senza bisogno di faraonici apparati industriali. Va detto anzi che per l'America, dove il
mercato è mercato, il prototipo “Current TV” prevede al tempo stesso, a garantirne la tenuta,
un compenso per gli elaborati filmici ammessi on line, e un colossale risparmio per l'impren-
ditore.
Ma altri argomenti si affiancano a quelli fin qui formulati: al primo posto, la trasformazione
socio-culturale in atto della televisione generalista, già approdata al “Grande fratello” come al
suo acme, ma ormai in calo statisticamente documentato in tutto il mondo; e l'avvento progres-
sivo di una televisione specialistica, preventivamente canalizzata, di fonte satellitare terrestre:
la televisone, in un sol termine, del narrowcasting, opposto al broadcasting generico, avviato-
si ormai lungo il viale del tramonto. Una nota e chiudo. Se leggerete attentamente le news di
questo numero di CineArte on line, potrete rintracciarvi notizia di altre iniziative tecnologiche
e sociologiche, da interpretare nel senso già tracciato da questo editoriale.
In bocca al lupo a tutti voi!
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