CineArte on line 2007 - 213 - page 163

IL MUSEO MISSIONARIO
DI ASSISI
Immergersi nei cento anni di presenza mis-
sionaria cappuccina, nell’Amazzonia occi-
dentale. È quanto accade di fare, dagli inizi
del 2011, nel
Museo missionario Amazzonia
(
Muma
) di Assisi, il primo al mondo intera-
mente multimediale e interattivo, inaugurato
il 4 febbraio nella patria di San Francesco. A
dire il vero, il museo esisteva dal 1973, ma
la completa odierna ristrutturazione lo ha
trasformato radicalmente in un vero e pro-
prio museo multimediale, grazie a cui poter
evocare la storia della presenza dei frati
cappuccini dell’Umbria nella regione brasi-
liana dell’Alto Solimoes, al confine con il
Perù e la Colombia. Sostiene senza falsa
modestia Riccardo Mazza, progettista del
museo insieme con il frate Antonio Maria
Tofanelli:
Il Muma è un concentrato di tec-
nologia di altissimo livello, frutto di un pro-
getto di enorme complessità
. Grazie infatti
alle nuove tecnologie, introdotte a cura di
Nova-T
e
Interactive sound
, gli spazi sono
stati ridisegnati, le teche sono diventate
postazioni digitali, le foto hanno acquisito
parola e movimento, i rumori della foresta
hanno sostituito il silenzio del museo, i volti
dei protagonisti hanno acquistato voce, e la
guida del museo è divenuta una sofisticata
cuffia in ben tre lingue: italiano, inglese e
portoghese. Il
Muma
è un museo storico,
etnografico, scientifico e missionario. C’è la
storia dello sviluppo sociale, economico e
culturale della regione brasiliana in cui i
cappuccini umbri operano da un secolo. Il
visitatore del
Muma
è in grado di seguire un
percorso che è culturale e sensoriale nello
stesso tempo. Più che una visita, spiegano i
curatori del museo, il suo sarà un viaggio
nell’Alto Solimoes.
Potrà gustarne i colori,
i suoni e essere accompagnato in una
dimensione lontana diecimila chilometri. In
questo contesto potrà incontrare i missiona-
ri e la loro storia
. Il tutto grazie anche al
lavoro dell’architetto Paolo Schicchi, che ha
curato l’aspetto architettonico del museo,
della restauratrice Nadia Cavallucci, respon-
sabile dell’allestimento delle teche, e delle
storiche dell’arte Donatella Vaccari e
Flaminia Sigismondi.
È TUTTO PER STASERA
Emilio Rossi, cattoli-
co di inalterabile
tempra, esempio raro
di probità e compe-
tenza, diresse il TG1
in un periodo di
roventi polemiche
politiche e di tensio-
ni sociali, culminate
nelle funeste perver-
sioni delle brigate
rosse. E di queste
Emilio – succeduto nel suo incarico a gior-
nalisti come Piccioni, Biagi, Vecchietti,
Fabiani e De Luca, fu la vittima, in un vile
attentato terroristico, che ne minò per il
resto della vita la resistenza fisica, senza
danneggiarne le eccelse capacità intellettua-
li e il ricco patrimonio morale.
Rossi ebbe un ruolo essenziale nella salva-
guardia del servizio pubblico, preservandolo
per quanto possibile dai danni delle lottizza-
zioni politiche. Oggi un volume di 354 pagi-
ne dal titolo
È tutto per stasera
, edito dalla
ERI
, ci riporta il testamento morale di una
personalità d’eccezione, maturatasi nella
lunga esperienza professionale, dagli inizi
genovesi alla
Segreteria Programmi
di
Ettore Bernabei, accompagnata costante-
mente da un’ idea forte di servizio pubblico,
riassumibile nell’impegno di preservare i
diritti fondamentali degli spettatori, minac-
ciati dal prevaricare delle appartenenze poli-
tiche. La prefazione del volume è di
Emmanuele Milano.
6° Concorso
Francesco Dorigo
2011
Il
Cinit-Cineforum Italiano
, al fine di pro-
muovere la cultura cinematografica tra i gio-
vani, bandisce il
6° Concorso Nazionale
Francesco Dorigo
, riservato agli studenti
regolarmente iscritti all’Università. I parte-
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