“Per me l’arte é vita, perché io
non posso vivere senza l’arte”
Sante Scaldaferri
Il Museo d’Arte di Bahia, nel Nordeste brasiliano, ci fa pervenire per conoscenza, onoran-
doci per la scelta, un saggio cine-critico dal titolo “
Dramaturgia dos sertões
”, regia di Walter
Lima, fotografia di Mario Cravo Neto, (Produzione Beto Moreira), sul pittore di origine italia-
na Scaldaferri: un’espressionista uso a caricare allegramente il suo segno pittorico delle ironi-
che deformazioni di cui è prodigo lo spettacolo umano. Viene alla mente Francis Bacon, ma
senza i tetri sottintesi di cui abbonda la pittura dell’anglosassone, alla quale Scaldaferri oppo-
ne una sua vena di innocente “comicità” popolare.
Sante Scaldaferri nasce nel 1928 a Bahia, in Salvador.
Ingegno versatile, è pittore e incisore, attore e sceno-
grafo, ricercatore ed esperto di tecniche artistiche, a
cominciare da quella dell’encausto, di cui si fa promo-
tore con assidua partecipazione nella sua qualità di
insegnante di educazione artistica in numerose scuole.
Divenuto assistente negli anni Cinquanta di Lina Bo
Bardi, approda come coordinatore e docente di educa-
zione artistica alla Scuola di Criança, istituita nel
dopoguerra presso il Museo d’Arte Moderna di Bahia.
In tale veste Scaldaferri scopre e frequenta con cre-
scente fervore il mondo degli ex-voto, fedele com’è
ad una ispirazione al tempo stesso erudita e popolare.
Un’ispirazione che egli colloca alla base dell’ideolo-
gia esistenziale di una gente aperta alle forti emozio-
ni, divisa fra moralità e peccato, gioia e disperazione.
Invitato per tre volte a partecipare alla Biennale
Internazionale di San Paolo, ha esposto opere sue
anche in Argentina, Cuenca e Cuba. Libri, cataloghi e
testi critici a lui dedicati sono rintracciabili presso la
Biblioteca del Congresso USA, a Washington.
Per visualizzare il film cliccare sull’immagine sottostante
1
Sante Scaldaferri
- Foto di Dada Jaques
