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A PROPOSITO DI UNA COLONNA SONORA “IMPROPRIA”
Roman Vlad, nato a ernovcy e naturalizzato italiano, geniale e vigoro-
so esponente di una generazione di musicisti che, mai rinnegando la voca-
zione primaria all'autonoma creazione musicale, non hanno tuttavia disde-
gnato di comporre colonne sonore per il cinema, specialmente di soggetto
artistico, ha sempre affiancato all'arte del comporre la riflessione di natura
teoretica sulla funzione, il senso, i limiti della musica in un contesto filmi-
co.
Di Roman Vlad resta tuttora valido un giudizio formulato in età giova-
ne, a proposito dei film “da pitture” del creativo iniziatore di un genere
particolare di cinema sull'arte, l'amico e coetaneo Luciano Emmer. Chia-
mato a dire la sua sul fatto che Emmer avesse associato all'immagine del
pittore Hieronymus Bosch, frammenti di composizioni moderne come
Pré-
lude à la nuit
e il
Quartetto in fa
di Ravel; e che per accompagnare la
“
Crocifissione”
di Giotto, il regista avesse scelto niente di meno che una
danza tratta dal balletto “Il Buffone” di Prokofiev, Vlad affermava che non
soltanto quegli accostamenti apparentemente paradossali
“non ingenerano
nessuna fastidioso stonatura [...]
”, ma che, di tutto ciò fosse possibile dare
una chiara e coerente spiegazione. La quale va individuata
“ da una parte
nella indeterminatezza semantica della musica (indeterminatezza che non
equivale a non significatività, ma ad una plurivalenza in virtù della quale
un Giovanni Sebastiano Bach si poteva permettere impunemente di
“adattare” un brano della Cantata del Corpus Domini ad un inno in onore
di un principe tedesco) e dall'altra nel fatto che gli elementi sonori e visivi
che convergono e che si sommano liricamente nella complessiva risultante
espressiva non sono forme o stilemi, ma i loro corollari emotivi”.
Un giudizio come questo ci sembra faccia giustizia, per di più, della pre-
tesa esigenza, tuttora proclamata da più parti, che il commento sonoro –
quanto meno in documentari con intenti scientifici e/o didattici - debba ad
ogni costo valersi di forme sonore e visive appartenenti alla stessa epoca e
ad uno stesso gusto. Sempre secondo Roman Vlad.
Tutto ciò ci è tornato alla mente in occasione dell'evento musicale che
qui di seguito si riproduce, programmato e diretto dal compositore Flavio
Colusso, durante il quale sono state invertite le parti fra la musica e l'imma-
gine. Nel corso dell'evento le immagini visive desunte dall'ambiente chie-
sastico – gli affreschi della chiesa romana di San Lorenzo in Panisperna –
vengono evocate dal regista televisivo per commentare, con inversa sim-
metria e analoga elasticità, le note del
“Ricercare sopra Sancta Maria”
di
Gerolamo Frescobaldi, nella esecuzione che ne veniva effettuata in occa-
sione del restauro della chiesa dall'
Ensemble
Seicentonovecento
e dalla
Cappella musicale di San Giacomo
, magistralmente diretti da Flavio Co-
lusso.