CINEMA E MUSICA
Siamo lontani anni luce da quando Erich Wolfgang Korngold (del quale è stata di recente
rappresentata alla Fenice di Venezia una semisconosciuta opera del 1920,
La città morta
, com-
posta quando l’autore aveva appena 23 anni) si era fatto conoscere per le sue musiche per il
cinema, primo nella storia della Settima Arte. Assunto dalla Warner, ebbe modo infatti di fir-
mare la musica per tutta una serie di film:
Sogno di una notte di mezza estate
di Reinhardt
(arrangiamento da Mendelssohn),
Capitan Blood, La leggenda di Robin Hood
(premio Oscar),
Lo sparviero del mare, Schiavo d’amore
.
Perché ricordarlo qui ed ora? Per misurarne con il ricorso alla memoria la distanza dall’og-
gi: – un oggi aperto al domani con la notizia del
premio migliore musica originale per film
italiani
, messo in palio non ad Hollywood (si fa per dire), ma a Lagonegro, piccolo centro della
Basilicata e non per la prima volta, bensì – segno di ben augurale vitalità e gestione disciplina-
ta – per la settima: rientrando in tal modo nel progetto “Basilicata cinema”.
Candidati al premio, scelti dalla Direzione artistica affidata a Marco Mazzieri e ad Antonio
Brigante per codesta VII edizione, erano in tre: Nicola Tescari per
Lo spazio bianco
di
Francesca Comencini; Max Casacci per
Cosmonauta
di Susanna Nicchiarelli; Andrea Terrinoni
per
Il piede di Dio
di Luigi Sardiello; Pasquale Catalano per
La doppia ora
di Giuseppe
Capotondi.
Vincitore del premio, assegnato da una giuria composta di musicisti, compositori e critici,
è stato Andrea Terrinoni
Al vincitore e ai suoi leali concorrenti l’augurio di
CineArte on line
di seguire con merito
la carriera di Erich Wolfgang Korngold.
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