CINIT
QUARANT’ANNI DI VITA
Il
CINIT
Cineforum Italiano, la nostra ben nota struttura di riferimento associativo, compi-
rà l’anno prossimo i suoi primi quarant’ anni di vita. Anni d’impegno intensivo nel campo della
cultura e delle attività cinematografiche.
Selettiva ed esemplare, com’è per convinzione e tradizione, è stata nell’anno in corso l’at-
tività editoriale. In particolare desideriamo citare, sul versante dinamico dei periodici, la rivi-
sta
CIEMME
, diretta da Marco Vanelli. Fra gli argomenti trattati a più riprese, il Neorealismo
cinematografico italiano, sottratto all’ombra in cui molti sembrano volerlo esiliare. Di rilievo
umano e umanistico la pubblicazione di un inedito: una sceneggiatura di Pietro Germi.
Analoghi approfondimenti hanno avuto per tema De Sica, Zavattini e Diego Fabbri. Questi,
non solo drammaturgo insigne in una stagione politicamente e culturalmente difficile, ma
anche soggettista e sceneggiatore di sapienti risorse.
Alla Fiera del Libro di Torino, il
CINIT
ha esposto al pubblico tre sue recenti pubblicazio-
ni: “
Metapartiture. Comporre musica per film muti
” di Marco Bellano (Quaderni di CIEMME,
2009); “
Il cinema di frontiera. Il confine orientale
” di Alessandro Cuk (Alcione Editore, 2008)
e “
Il giuda digitale
” di Massimo Nardin (Carocci Editore 2008), un coinvolgente saggio che
mette a confronto le più recenti trasformazioni tecnologiche con l’impostazione tradizionale
del fare e del leggere il cinema. L’opera è dotata di una inedita risposta interpretativa e, insie-
me, di una domanda impellente che suona così: digitalizzazione, computer grafica, suono multi
pista, internet, satellite, home theatre, ologrammi, treD, sono fattori entusiasmanti, ma a quale
prezzo?
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