FESTIVAL DELLA CITTÀ-IMPRESA
La mobilitazione del territorio nella sua dimensione integrale, contro gli
individualismi di basso conio, egoistici: è stato questo il tema del
Festival
della Città-impresa
, iniziativa policentrica (giunta al suo terzo anno), di cui
si è reso di recente interprete e divulgatore con lo sguardo al domani – nel-
l’ambito territoriale del Triveneto – un agguerrito stuolo di circa trecento fra
imprenditori, artisti, filosofi, economisti, umanisti per scelta e vocazione,
urbanisti, uomini politici, in evidente stato di pre-allarme per le sorti del
Nord-Est italico, già protagonista negli scorsi anni di uno sviluppo economi-
co senza precedenti, oggi sulla soglia di un possibile declino.
Cinque sono state le giornate di lavoro in programma che hanno occupato
l’ultima tornata del sodalizio: giornate svoltesi fra dibattiti ed eventi a Rovereto, Schio, Asolo,
Montebelluna, Vittorio Veneto, Campoformido, Maniago (sul tema delle nuove industrie cul-
turali, quella cinematografica in testa), Tavagliacco (sul tema “
I nuovi Marco Polo
– la cultu-
ra come fattore di dialogo e scambio fra i mercati e i popoli d’Oriente e d’Occidente”).
Sintomatiche le parole pronunciate sulla soglia dell’ultimo convegno, dall’editore Cesare De
Michelis veneziano, membro del comitato scientifico del Festival:
Il miracolo economico del
vecchio modello (ogni casa, un capannone) si è consumato. La dimensione territoriale dei
distretti non esiste più. Per andare avanti occorre metropolizzare i territori, puntare sulle strut-
ture, superare i localismi. O il Nord-Est diventa polo aggregante, o lo sviluppo si blocca. Le
istituzioni? Questa è la sfida; è la scommessa sulla loro capacità di governo
.
Promotori del festival erano
Nordesteuropa
e
RCS /Corriere della Sera
.
2
GIOVENTÚ IN AZIONE
È ripartito da Londra, nel 2010, il progetto d’interscambio gio-
vanile, organizzato nell’ambito della
Azione 1
del programma
europeo, che ha visto coinvolte, con l’Italia, la Francia e l’Inghil-
terra. Questa di Londra è stata pertanto la terza oltre che ultima
fase.
Promotrice del progetto originale era stata, nel corso del
Festi-
v’art
di Amiens, l’associazione francese “Les Radicaux libres”,
con un suo momento centrale: l’accoglienza da parte francese di
un gruppo di musicisti inglesi provenienti da Brighton, e di un
gruppo di ragazzi italiani, organizzatosi in Calabria, a loro volta,
durante un festival di corti: il
Pentadattilo Film Festival
. E que-
sto, nel settembre del 2009, era sceso direttamente in campo ospitando la fase 2 del progetto,
connotato in particolare dalla presentazione di un certo numero di corti realizzati da giovani
francesi.
Sulla scia delle precedenti, la fase 3, londinese, anch’essa ispirata alle ragioni di un interscam-
bio formativo, ha visto l’esibizione in sale-concerto e in
pub
della capitale inglese, di
Les Fihn
Razhel
, affiatato gruppo musicale di nazionalità francese. Di là dagli episodi specifici, il pro-
getto ha raggiunto felicemente i suoi obiettivi, che erano quelli del confronto culturale tra affi-
ni di diversa provenienza, della loro reciproca integrazione, della promozione comune delle
varie discipline artistiche senza eccezione: cinema, musica, scrittura e quant’altro.
M.O.G.