ANTOLOGICA DI SINISCAA TERAMO
Opere su carta e su tela, sculture-strutture in ferro ed acciaio,
gioielli in argento, fotografie e composizioni nate dalla conta-
minazione dei mezzi espressivi più diversi – frutto della ine-
sausta creatività poetica di Sinisca – costituiscono nel loro
insieme l’
Antologica
dell’artista, in esposizione a Teramo dal
17 settembre al 16 ottobre 2010, presso la Banca di Teramo
BCC, su invito del suo presidente, onorevole Antonio Tancre-
di, e della Fondazione Venanzo Crocetti, in collaborazione con
lo Studio S – Arte Contemporanea di Roma.
Questa
Antologica
di Sinisca, nato nel 1929 a Napoli, trasferi-
tosi nel 1946 a Roma ed ivi residente dopo un periodo di oltre
venti anni trascorsi tra Roma e New York, è la 211ma persona-
le dell’artista nella sua ricca carriera espositiva iniziata nel
1952, al Centro di Cultura Edwin Cerio di Capri. In scala ridot-
ta, l’esposizione si presenta pertanto come una mostra antolo-
gica del tipo delle due ultime tenute alla Korea Foundation di
Seul ed al Complesso del Vittoriano a Roma nel 2008, con ope-
re che vanno dagli anni Cinquanta ad oggi e che spaziano,
come accennato, dal disegno e la pittura alla scultura e alla
fotografia, senza dimenticare i gioielli in argento e le fotopittu-
re, per terminare con le “contaminazioni”: pitture codeste con
inserzione di elementi
metallici. Non manca una
parz i a l e presenza de i
ritratti, tutti inediti, di per-
sonalità della cultura, della politica e dello spettacolo, rea-
lizzati da Sinisca nel corso degli anni.
La personale di Teramo è presentata da Gabriele Simongi-
ni, che dell’artista ha messo in risalto la “cosmografia
metamorfica”, sapientemente definendo l’artista nei suoi
tratti salienti, nell’incipit
del testo che qui riportia-
mo: “Artista versatile e
proteiforme, che si è mos-
so e tuttora si muove agil-
mente tra arte e scienza
sempre alla luce di una
tensione spirituale volta
ad avvicinarsi con curio-
sità e rispetto ai grandi
misteri del mondo e della
vita umana. E così quest’ansia positiva di conoscenza per via
intuitiva si invera nella sua vocazione di artista aereo, ascen-
sionale, cosmico, spaziale. L’arte di Sinisca non è infatti un’ar-
te “colta”, di citazioni e conoscenze nozionistiche, è l’espres-
sione artistica di un autodidatta che con leggerezza e quasi
non-coscienza passa dalla necessità di esternare la propria spi-
ritualità alle affabulazioni della civiltà del consumo, dagli ele-
menti dell’
American Dream
alla descrizione di solitari paesaggi che invitano alla meditazione
ed al silenzio. Il tutto utilizzando i mezzi di espressione più diversi, ma sempre con una coe-
renza di stile che ne fa un artista dall’identità e personalità immediatamente identificabili e
riconoscibili, delle quali non si può non apprezzare la sincerità”.
M.G.
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