Come ogni altro frutto dell’ingegno umano, le nuove tecnologie della comunicazione chiedo-
no di essere poste al servizio del bene integrale della persona e dell’umanità intera. Se usate
saggiamente, esse possono contribuire a soddisfare il desiderio di senso, di verità e di unità
che rimane l’aspirazione più profonda dell’essere umano
Verità , annuncio e autenticità di vita nell’era digita le,
Messaggio di Benedetto XVI
per la 45° Giornata mond iale delle Comunicazioni Sociali
È questo il messaggio di Papa Benedetto XVI che ha fatto, naturalmente, da guida ai lavo-
ri del convegno nazionale
Abitanti digitali
promosso dall’Ufficio Nazionale per le
Comunicazioni Sociali e dal Servizio informativo della CEI, svoltosi a Macerata dal 19 al 21
maggio scorso. L’incontro – preludio al
Congresso Eucaristico Nazionale
in programma ad
Ancona dal 3 all’11 settembre prossimo – si inserisce nel cammino della Chiesa italiana
per
rilanciare e sviluppare una nuova intelligenza della fede
, come ha evidenziato Monsignor
Claudio Giuliodori, aprendo i lavori nella sua duplice veste di padrone di casa (è Vescovo di
Macerata, Tolentino, Recanati, Cingoli e Treia), nonché di Presidente della Commissione
Episcopale per la Cultura e le Comunicazioni Sociali. Il decennio appena concluso ha avuto
come tema trainante quello di
comunicare il Vangelo in un mondo che cambia
, alla luce del
Direttorio “Comunicazione e Missione”:
documento di ampio respiro, una specie di bussola
per l’evangelizzazione del mondo contemporaneo
, ha ribadito Mons.Giuliodori.
Al convegno (dopo i grandi incontri di
Parabole mediatiche
del 2002 e di
Testimoni digitali
del 2010) hanno partecipato
280 operatori della comunicazione – tra direttori degli uffici
diocesani, operatori dei media e
webmaster
dei vari siti catto-
lici – riempiendo in tal modo l’Auditorium di S. Paolo
dell’Università di Macerata e, il secondo giorno, i luoghi della
splendida abbazia cistercense di S. Maria di Chiaravalle di
Fiastra. Mons.Giuliodori, ha quindi spiegato che
ci sono le
condizioni per un salto di qualità della presenza ecclesiale sul
web
e che, nell’ambiente digitale, occorre starci fino in fondo
senza lasciarsi tuttavia
risucchiare
, interrogandosi su
come
sia possibile da cristiani educare alla piena cittadinanza in
questo nuovo mondo digitale, conservando le prerogative della dignità umana e sviluppando
una più intensa esperienza spirituale
.
È proprio questo il grande compito che attende la Chiesa, ha ribadito nel suo magistrale
intervento d’apertura del convegno, Mons. Domenico Pompili, Sottosegretario della CEI e
Direttore dell’Ufficio Nazionale per le Comunicazioni Sociali:
É dunque necessario per la
Chiesa mantenere lo sguardo vigile e il cuore aperto rispetto ai mutamenti in corso…Occorre,
quindi, con curiosità e lucidità, penetrarne i linguaggi e le forme, valorizzandone le possibili-
tà e contenendone i rischi. Si tratta di ripensare e reinterpretare il legame antico e sempre
nuovo, tra la tecnica, la verità e la libertà
. D’altra parte – ha affermato ancora Mons. Pompili
–
Tatto, olfatto, gusto: tre dei cinque sensi non possono essere trasmessi attraverso la tecnolo-
gia. Tre quinti della realtà, il sessanta per cento
. Conviene perciò riflettere sul fatto che
la rete
non copre tutta la realtà anche se ne modifica in profondità l’esperienza umana, al punto che
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