3
L’EVENTO IMMOBILE
1
Tra gli eventi del “Festival fuori” messi in campo quest’anno dal-
l’AIAF, in occasione dell’
AsoloFilmFestival 2010
, uno in particola-
re merita per la sua originalità di essere segnalato alla nostra
audien-
ce
. Si tratta della video-esposizione dal titolo
L’evento Immobile
,
che ha ospitato nei luoghi più suggestivi del centro storico di Aso-
lo, le opere di numerosi artisti di talento, a livello internazionale,
nell’ambito della video-arte: Cyprien Gaillard, Merk Lewis, Adrian Paci, Hans Op de Beeck,
Kan Xuan, Luca Rento, Sophie Whettnall, Jennifer Allora & Guillermo Calzadilla, Emanuele
Becheri e Ange Leccia.
I film e i video sui quali era incentrata l’esposizione, sono stati proposte nel corso di un pro-
gramma di proiezioni, una sorta di festival vero e proprio, ma occupando ciascuna il proprio
spazio espositivo quasi fossero opere plastiche o immagini “immateriali”, cui il dispositivo del
loop
permetteva la continua reiterazione.
L’esposizione è stata curata da Saretto Cincinelli, del quale riportiamo un brano di speciale
significato, tratto da un denso testo illustrativo divulgato in concomitanza dell’evento. Scrive
il curatore:
“Iniettare nell’irrealtà dell’immagine la realtà del movimento”
2
, l’aspetto rivoluzionario del
cinema è, secondo Metz [il semiologo], racchiuso tutto in questa paradossale peculiarità: rinun-
ciare al montaggio, alla mobilità della macchina da presa, o riprendere soggetti tendenzialmen-
te statici, appaiono modi per così dire ‘impropri’ di utilizzare cinema e video. È proprio questa
‘improprietà’, che non manca di riflettersi sulla natura dell’immagine e sulle aspettative dello
spettatore, a costituire, in modi sempre diversi, lo sfondo su cui si articola la mostra. Un’im-
proprietà che diviene immediatamente problematica perché sembra condurre cinema e video
verso la
medusazione
tipica dell’immagine fotografica, verso una staticità che si rivela imper-
fetta, precaria e vibratile e tende a spostare l’attenzione verso la dimensione temporale e strut-
turale dell’immagine. È questa
sospensione
dell’evento più che la sua secca immobilità che
l’ossimoro del titolo cerca di declinare. Un’immobilità che non è immediatamente riconduci-
bile alla staticità della camera o del soggetto ripreso ma, più in generale, a ciò che potremmo
definire una dimensione
in meno
dell’immagine video-cinematografica: una dimensione che,
venendo a mancare, finisce per ripercuotersi
après coup
sull’espressività di opere che si sot-
traggono volontariamente all’eloquenza e alla prevedibilità che caratterizza l’attuale uso del
linguaggio audiovisivo”.
Sempre a proposito dell’AIAF, è on line la rivista internazionale
Proiezione
, edita in italiano
e in inglese, dedicata al cinema, alle arti e alla cultura. Una sezione è riservata al territorio
veneto, alla sua storia e alle sue eccellenze artistiche ed enogastronomiche.
C. P.
1
L’evento immobile
(
Mouvances de l’image / Images Shifts
) come indica esplicitamente il titolo prescelto si
ricollega a tre precedenti mostre a cura di Saretto Cincinelli e Cristiana Collu, realizzate fra il 2007 e il 2009:
L’evento immobile: (Contrattempi)
;
L’evento immobile (Incantamenti)
;
L’evento immobile (Lo sguardo ostinato
),
promosse dal Museo Man, di Nuoro e della Casa Masaccio, di San Giovanni Valdarno.
2
Christian Metz,
Semiologia del cinema
, Garzanti, Milano, 1989