IL PITTORE, CHI È COSTUI?
di Franco Mulas
Il Pittore. Ancora oggi non si capisce bene che razza di mestiere sia. Da giovane, ogni tanto,
qualcuno mi chiedeva:
“D’accordo dipingi, ma per campare che lavoro fai?”
–
“Il Pittore!”
rispondevo io, sicuro. E si, perché avevo deciso di voler fare soltanto un lavoro nella mia vita:
il pittore, nient’altro che il pittore. D'altronde avevo avuto la fortuna di nascere a Roma. Si può
immaginare Roma senza i dipinti e le sculture che generazioni di artisti hanno lasciato nei seco-
li? E l’Italia intera non è un grande museo, al punto che si potrebbe pretendere un biglietto d’in-
gresso alla frontiera? Ebbene, in questo artistico paese, dal punto di vista giuridico, non è pre-
visto il mestiere di pittore! L’ho scoperto, mio malgrado, anni fa. Tutti i cittadini italiani dove-
vano denunciarsi secondo le professioni per il S.S.N. Arrivo allo sportello e alla domanda :
“
Che mestiere fa?”
- io, sicuro ed anche un po’ orgoglioso -
“Il pittore!”
- e l’altro -
“Può dirmi
l’ultimo cantiere dove ha lavorato?”
- Io tento di spiegare -
“Pittore, non imbianchino, dipin-
go dei quadri…”
–
“Allora non è qui, provi dai professionisti”
. Altra fila, altra delusione.
Quando già mi sentivo un PROFESSIONISTA a tutti gli effetti, alla pari con dentisti, notai e
geometri, perentoria la voce, da dietro lo sportello, che ha frustrato tutte le mie aspirazioni:
“Sono da considerarsi professionisti soltanto coloro che sono inscritti ad un albo”
. E così,
d’allora, mi trovo ad essere solo “
pittore”
. In una situazione che mi costringe per un verso a
“segregarmi” dalla società, e nello stesso tempo a sentirmi legato alle sue leggi, alla mercifica-
zione generale.
Il potere condizionante del mercato sulla produzione e sulla distribuzione artistica sta aven-
do un effetto deleterio e paralizzante sulla creatività, soprattutto dei giovani artisti. A parole il
libero mercato internazionale dovrebbe assicurare una selezione di opere e di talenti, dovrebbe
garantire la circolazione delle immagini e delle notizie critiche ed assicurare il successo e la
notorietà a chiunque li meriti. In realtà non è affatto così; anche perché bisognerebbe garanti-
re ad ogni giovane artista le stesse condizioni di partenza, e l’effettiva libertà nella gestione del
suo lavoro. Ebbene, niente di tutto questo accade. Chi vuole avere successo deve rispettare le
regole dettate dal sistema dell’arte contemporanea: o ti conformi ai dogmi delle grandi
lobbies
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F. Mulas,
Apparizione
( 60 x 60 )