Un'intervista a due voci
A PROPOSITO DELLA NUOVA EDIZIONE DELLA
STORIA DELL'ARTE
DI GIULIO CARLO ARGAN
“Nello scrivere questo libro cercai di essere chiaro, non di essere facile: ho insegnato per
tanti anni e so che i giovani hanno spesso fastidio delle nozioni ma non hanno paura e
spesso hanno il gusto dei problemi. E l'arte del passato non è un problema del passato,
ma del presente”.
Con queste parole che, quasi un'epigrafe, riassumono il senso e il fine del magistero di un'in-
tera vita, spesa per i giovani in nome dell'arte, Giulio Carlo Argan chiudeva nel 1988 la pre-
sentazione alla sua monumentale storia dell'arte. A distanza di venti anni, la sua sentenza risuo-
na tuttora viva ed attuale. Nel segno di quella chiarezza evocata dallo storico, abbiamo rivolto
alla dottoressa Valeria Marchionne, direttore editoriale della Sansoni, la domanda introduttiva.
CineArte
–
Come e perché avete ritenuto di procedere ad una nuova edizione di quel testo
esemplare?
Marchionne
– Perché i “problemi” individuati da Argan rimangono gli stessi ancora oggi:
essere chiari ma non facili, quindi non banali; superare la fatica delle nozioni con il piacere di
uno studio che comunque resta sempre problematico e quindi ricco di suggestioni; rendere
attuale l’arte del passato, come è in realtà, avvicinando i giovani ad una interpretazione dei
codici di comunicazione. L’edizione di Argan del 2008 vuole rispondere ancora a queste affa-
scinanti sfide, pur mantenendosi rigorosamente fedele alla stesura originaria dell’autore del
corso.
CineArte
–
In che modo si è proceduto?
Marchionne
– Lo si è fatto riorganizzando il testo in unità più brevi ognuna preceduta da
un’
Anteprima
: si tratta di una sorta di guida alla lettura, che ripercorre passo per passo i punti
salienti del testo di Argan e quindi anticipa i concetti fondamentali, messi in evidenza con
opportuni rimandi alle pagine interne dell’unità, facilitandone l’acquisizione. Inoltre abbiamo
sviluppato numerose guide all’analisi, curate da Lucia Lazotti, che ripercorrono visivamente,
anche grazie alla rappresentazione di dettagli e schemi,
il testo arganiano.
CineArte
–
A lei, prof. Lazotti: quali sono stati, nel
predisporre le guide, i criteri di metodo?
Lazotti
– L’obiettivo di fondo è stato quello di fornire
allo studente una guida per porsi di fronte a un’opera
d’arte in un atteggiamento estetico, cioè in un atteggia-
mento di esplorazione e di ricerca in grado di attivare
quella complessità di significati che l’opera possiede
quale prodotto artistico e culturale di una società. Così
come nella poesia o nella musica, immaginazione e
creatività, contenuti affettivi e cognitivi, aspetti di ogni
ambito del sapere sono visualizzati e racchiusi nelle
opere d’arte e la loro “lettura” diretta consente di attiva-
re nel fruitore quei complessi processi di proiezione,
identificazione, conoscenza che la rendono insostituibi-
le nella formazione dei giovani. L’esigenza dunque è
quella di fornire metodi e strumenti appropriati che
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