CineArte on line 2007 - 213 - page 258

mano gli eventi tenendo conto della bellezza dell’ambiente, della sua tutela e della sua valo-
rizzazione, valutandone l’impatto sullo spettatore.
Anche in località di grande attrattività come Maratea, perla del Tirreno paragonabile a
Taormina, Positano, Ischia e Capri, non è più possibile sostenere il luogo comune tipicamente
italiano per cui l’evento è la bellezza del luogo stesso: infatti le grandi correnti del traffico turi-
stico internazionale si mostrano sempre più inclini al nomadismo e possono essere intercettate
e incuriosite arricchendo di contenuti quelle forme che
la natura ha consentito di godere.
Il Festival
Incontro fra le arti
ha inteso rispondere a
queste logiche, ottenendo un esito di pubblico e di cri-
tica indubbiamente sorprendente per una prima edi-
zione. Vero è che il territorio considerato possiede un
paesaggio fra i più incantevoli del sud, una costa che
può vantare la riconosciuta bandiera blu per la pulizia
delle acque, una capacità ricettiva di elevato livello e
un porto turistico accogliente e non lontano dal centro
antico, ma è anche vero che la domanda di cultura e
spettacolo dei turisti stanziali e dei marateoti (cittadi-
ni educati al gusto estetico da secoli di abitudine al
bello) meritava di essere coordinata e riqualificata
attraverso una gestione non episodica del settore.
L’assenza di continuità nella programmazione cultura-
le di molte località turistiche italiane ha prodotto nel-
l’ultimo ventennio del secolo elementi di disagio cit-
tadino raggruppabili in quattro categorie:
- senso di abbandono dell’arredo urbano
- depotenziamento dei talenti locali non sufficientemente riconosciuti
- chiusura alle componenti valoriali dei paesi vicini con carente sviluppo del territorio nella
sua globalità
- mancato sviluppo di una concezione del fare sistema con emorragia di laureati e fuga di
cervelli.
Poiché anche Maratea, nonostante gli investimenti effettuati nel secondo Novecento, non
era immune da questi difetti, l’associazione
Le Tre Torri
nell’autunno 2008 si è costituita ex
novo per contribuire a una svolta radicale: caratteristica fondamentale del gruppo è l’età media
dei componenti intorno ai trent’anni e la comune esperienza di gestione imprenditoriale diret-
ta o per retaggio familiare di attività commerciali, turistiche o alberghiere con spiccata voca-
zione innovativa dei servizi preesistenti, spesso di seconda o terza generazione . L’associazione
ha subito stabilito collaborazioni solide con altri gruppi già strutturati affinché l’evento sorges-
se dal basso come esigenza indifferibile di novità e professionalità, anziché calato dall’alto
come molte attività meramente estive.
La direzione artistica nominata dagli organizzatori ha inteso articolare il Festival intorno a
quattro idee forti:
-
progetti formativi
(intorno ai quali convogliare giovani del luogo meritevoli di valorizza-
zione)
-
programmi di servizio
(che consentissero di concepire la
cultura e lo spettacolo come un vero servizio di pubblica uti-
lità con ingresso totalmente gratuito e libero per tutti)
-
coordinamento associativo
(che puntasse a una rete di
strutture organizzative capace di interagire con la filiera isti-
tuzionale)
-
collaborazione interculturale
(in maniera da porre in
relazione artisti e gruppi professionali con talenti locali
disposti al confronto)
Per questo il Festival si è aperto con la
Lectio magistralis
intitolata
Cinema per l’arte/arte per il cinema
di un grande
maestro come Vittorio Di Giacomo, pochi minuti dopo
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Vittorio Di Giacomo e il Sindaco Mario Di Trani
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