“IL CINEMA A MODO NOSTRO”
da una “storica” lettera di Francesco Alliata di Villafranca
Passato presente del principe di Villafranca: gli ingredienti per farne una leggenda ci sono
tutti, a cominciare dal titolo nobiliare, principesco addirittura, che è quello degli Alliata di
Villafranca, la cui eco romantica e romanzesca non ha conosciuto eclissi con il succedersi
delle generazioni, negli annali dell' isola Sicilia. E con l’augusto titolo, la sportiva baldanza
con cui il nostro principe non esitò a dare il buon esempio ai suoi compagni d' impresa,
arrampicandosi in coffa per riprendere – con l'occhio panoramico della mastodontica cinepre-
sa del tempo (gli anni del secondo dopoguerra) – il cerchio magico del mitico mare eolico;
in tal modo alternando l'inquadratura aerea con quella subacquea, di cui tra guerra e pace egli
era stato – e si riaffermava ora – pioniere fantasioso e irriducibile.
Di quel tempo favoloso
Francesco Alliata si è fatto
scanzonato cantore e testi-
mone verace: non dimenti-
cando mai d' inserire, nel
suo virtuale diario di sub-
nauta con le ali (della fanta-
sia), quel tanto di poetica
sprezzatura che è il segno
distintivo della sua natura.
Ne diamo l'esempio proban-
te, riproducendo per i nostri
archivi della memoria
una
sua lettera, con cui il princi-
pe di Villafranca recuperava
al tempo stesso i suoi sofisticati ardori d'incursore artista del mare patrio, munito di cinepre-
sa, con il sorriso liberatorio, tutto suo, di autentico principe dell'avventura.
( M. P. )
“ Chi poteva immaginare, in quel 1945, a guerra appena terminata, che l' invenzione bellica
della maschera e delle pinne subacquee avrebbe costituito l' inizio della nostra avventura
cinematografica che spaziò nel mondo intero coinvolgendo personaggi fra i più celebri di
allora e lanciandone altri, allora giovanissimi, che divennero celebri per averne fatto parte?
E realizzando film che, per un verso o per l'altro e con o senza nostro merito, hanno fatto sto-
ria e sono storia?
E tutt'oggi, a tanta siderale distan-
za da allora, continuo a domandar-
melo senza formulare altra logica
risposta se non evocando quel
grande, fondamentale motore della
vita che è
“il Caso”
.
La nostra
“Panaria film”
nacque
da tante convergenze casuali di
uomini, situazioni ambientali,
momenti storici facendoci riunire
in quattro giovani reduci della
guerra – tutti con attitudini diverse
che poi si rivelarono complemen-
tari – per esplorare il meraviglioso
mondo del mare che si schiudeva
per la prima volta agli occhi degli
uomini per merito di quella inven-
1
I ragazzi della
Panaria:
in primo piano Pietro Moncada, dietro, da sini-
stra, Fosco Maraini, Renzo Avanzo, Francesco Alliata, Quintino di Napoli
Alliata in coffa