CineArte on line 2007 - 213 - page 446

1
NOTIZIE DAL SALENTO:
“ITINERARIUM FIDEI”
La penisola salentina, il “tacco d'Italia”, è terra di allegri contrasti, in
bilico com'è fra la generosità dei propositi e l'endemica scarsità dei mezzi
necessari a dare corpo agli slanci, alimentati dal cuore forse più che dal
freddo raziocinio. Fatto sta che, nell'ospitare per la prima volta un doppio
festival, affacciato sull'intero orbe terraqueo (trentanove paesi, dall'Albania
agli Stati Uniti, dal Guatemala alla Cina), ha fatto leva - prima che sul bi-
lancio di previsione dei mezzi disponibili e dei risultati possibili – sul
valore dei sentimenti mobilitati.
Più che essere doppio, il Festival ha presentato due fronti: adulta l'una,
aperta per la 45° volta al turismo, anzi ai turismi internazionali intesi come
costume, svago, tecnica, cultura; neo-nata l'altra fronte, volta al piacere di
un ignoto fisico e metafisico da scoprire e percorrere, con l'occhio in cerca
dei segni d'una realtà “altra” che, nella fattispecie, è quella della fede re-
ligiosa: di una fede che si ammanta, per una legge storica non revocabile,
dello splendore dell'arte e delle arti. Sintomaticamente, questa distinta sezi-
one recava e reca il nome di “Itinerarium Fidei”.
Non sappiamo fino a che punto ciò fosse voluto: va detto comunque che
la smania dei concorrenti come degli astanti in genere, che troppo spesso
avvelena l'atmosfera dei festival, ha ceduto il passo ad una sorta di fraterno
cameratismo che faceva – dei connotati confessionali presenti e riconosci-
bili – il motivo di un caldo amalgama: segno non equivoco dell'appart-
enenza dei più, fra i presenti, ad una categoria variegata quanto si vuole,
ma sostanzialmente unitaria: mezzo e fine ad un tempo.
La sede del festival è stata anch'essa duplice, anzi triplice: residenziale a
Lecce, sensibile agli stimoli estetici di un pittoricismo architettonico e
decorativo da riscoprire e contemplare ogni volta; araldico-funzionale nel
bastionato castello di Copertino di ascendenze aragonesi, riservato alle
proiezioni cinematografiche; paesaggistica e dotta nella ventosa Otranto.
L'impostazione colloquiale, dialogica, conviviale del festival ha escluso
la classica suddivisione per categorie dei film presentati. Ciò non ha im-
pedito il maggiore o minore risalto delle diverse opere in concorso e fuori
concorso. In particolare è emerso fra le altre, nella sezione di
“Itinerarium
Fidei”
, il film “Guadalupe: luz de Extremadura”, di David C. Cooper,
preferita in quanto inedita al film assai bello delle stesso autore,
“Salamanca”, già premiato altrove.
Non chiuderemo questa nota senza avere citato, tra i fuori concorso, due
film: l'uno incentrato sull'anelito della presenza divina del Cristo, sola ap-
portatrice di pace interiore, dall'impronta fortemente simbolica e dram-
matica ad un tempo. Opera congiunta, questa, di Graziano Prota e Angelo
Sconda, girata da una
troupe
siriana dentro e fuori la città di Gerusalemme,
presente nel titolo che suona “ 7 Km da Gerusalemme ”. L'altro film, “ Le
porte del silenzio”, già noto e applaudito e tuttavia mai “vissuto” e medi-
tato a sufficienza, reca la firma del regista Adrio Testaguzza e di Tonino
1...,436,437,438,439,440,441,442,443,444,445 447,448,449,450,451,452,453,454,455,456,...526
Powered by FlippingBook