CineArte on line 2007 - 213 - page 110

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MILANO DOC
FESTIVAL 2007
La conclusione per noi fuori tempo, il 30 settembre dello scorso anno, quando il nostro
Cine-
Arte on line
numero 1 era stato completato in ogni sua parte, ci ha impedito di dare tempesti-
va notizia, anche sommaria, dei risultati del “
Milano Doc Fest 2007
- Festival Internazionale
di Film Documentari d'arte, architettura, cinema, teatro, impresa, musica e danza”, che nel
panorama delle analoghe manifestazioni a concorso europee serba, dopo il trasferimento da
Roma a Milano, una posizione di assoluto riguardo.
Non tutti evidentemente gli aspetti differenziali del festival milanese presentano ai
nostri occhi la medesima rilevanza, ragione per cui in questo nostro tardivo annuncio (utile
comunque a futura memoria), ci limitiamo a segnalare, dandone le motivazioni, cinque dei
premi che più e meglio soddisfino l' interesse o la curiosità della maggioranza dei nostri l e t -
tori.
PRIMO PREMIO ASSOLUTO
Yves Klein la revolution bleue”
, di François Lévy-Kuentz
Per la completezza d'informazione sull'argomento, per le idee e il modo di esporle che non
siminuiscono anzi confermano l'opera e la personalità dell'artista. Lo stile del documentario
integra molto bene l'opera di Yves Klein, mantenendo costantemente alto l'interesse dello
spettatore con brillanti idee di regia e di montaggio.
PREMIO PER LA CATEGORIA ARTE E ARTISTI
“Arena: Bacon's arena”
, di Adam Low
Per la spregiudicata scelta dei materiali di repertorio che mettono in evidenza le stringenti
relazioni tra la creazione artistica e le vicende biografiche di uno dei maggiori protagonisti
dell'arte del nostro tempo.
PREMIO PER LA CATEGORIA ARCHITETTURA
“Frank & Alvar”
, di Maggye Fellman e Eki Halkka
Perché, in piacevole forma dialogica, rivela la profonda ammirazione di Frank Gehry per il
lirismo di Alvar Aalto, che si rivela come un suo inaspettato modello ideale. Il film ha me
ritato anche il premio per la migliore fotografia.
PREMIO PER IL MIGLIORE MONTAGGIO
Michael Scott: a changing man”
, di Carin Scott, montaggio di Lawrence Barraclough
Per il montaggio agile e fluido delle interviste attuali e del materiale di repertorio, per l'ele
gante grafica, le sovrapposizioni e le metafore.
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