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VerSantiSibillini nel sacro
“Cascia sotto la neve” (foto dal'Ufficio Stampa della mostra “VerSantiSibellini nel sacro”)
Per rendere comprensibili a tutti il senso profondo dell'evento d'arte intitolato
“
VerSantiSibillini nel sacro”
, di cui si sono fatti ospiti garanti per le festività natalizie, nella
stupenda cornice della chiesa di Sant'Antonio – con il curatore Daniele Di Lodovico – il Co-
mune di Cascia e il Monastero agostiniano di Santa Rita, consigliamo di rifarsi alla straordi-
naria presenza di Giacomo Manzù nel cuore del santuario cittadino di Rita, richiamando alla
memoria l'altare, l'ambone, il Crocifisso, il candelabro, i vasi sacri, il tabernacolo che, in
quel luogo di devozione, recano la firma di quel sommo artista del Novecento.
Il motivo del nostro consiglio sta nell'abbagliante constatazione che l'arte autentica,
qual è quella del contemporaneo Manzù, non conosce remore nè limiti di carattere cronolo-
gico alla propria libertà di ispirazione, quand'anche questa affondi le sue ragioni in un passa-
to-presente reso comunque
eterno
nella coscienza dell'artista.
La ricerca di un'analoga, possibile relazione fra un artista di oggi e una memoria
“devota” resa comunque attuale, è alla radice dell'invito esteso ad un nutrito numero di artisti
contemporanei, nell'ipotesi che essi possano rivivere nel linguaggio artistico del loro tempo,
brani di vita interiore attinenti al sacro, che già ebbero in passato una ben definita codifica
normale. Tali, in primo luogo, gli oggetti di una liturgia mai dismessa.
Questi i nomi degli artisti contemporanei, i vivi e gli scomparsi, radunati per l'occa-
sione a dare prova di sé nella forma artistica propria di ciascuno, ma usando nei confronti
dell'oggetto di devozione una chiave ermeneutica di antica data e tuttavia persistente: Carla
Accardi, Enrico Castellano, Sandro Chia, Pietro Consagra, Nicola De Maria, Piero Dorazio,
Yves Klein, Jannis Kounellis, Luigi Ontani, Giuseppe Uncini, Emilio Vedova.
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