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SCENA
TESTO
1. I battenti della
Sala dell'Albergo
si aprono po-
nendo in evidenza, sullo sfondo, il totale della
“Crocifissione”.
2. L'obiettivo della M.D.P. Si alza in PAN verticale,
aprendo in progressione la vista sul soffitto che reca
al centro l'ovale di
“San Rocco in gloria”.
3. PAN ellittica da sinistra a destra sugli angeli
della
”Gloria di San Rocco”.
Segue un CARRELLO indietro ad inquadrare la
figura dominante di San Rocco.
In successione si alternano i tondi pittorici di sog-
getto allegorico del soffitto.
A seguire: appaiono le figure comprese entro cor-
nici sagomate, rappresentanti rispettivamente le
Scuole Grandi
di Venezia e le “
Virtù Cardinali”
Con astuzia e tem pismo, candore e furore di
artista, Jacopo si era garantito fin dal 1564 –
con questo
“ San Rocco in gloria”,
nella
Sala
dell'Albergo
– quel rapporto privilegiato con
la Scuola, che g li avrebbe co nsentito –
nell'arco di ventitré anni – di riem pire con il
suo poema religioso le sale del palazzo.
Con l'effige monumentale del Santo, proteso
in muto colloquio di sguardi con l' Eterno, il
Tintoretto aveva compiuto opera insieme ispi-
rata e abile, per aver saputo comporre in armo-
nia la v isione personale – con centrata nello
scorcio di Rocco – con l' eco michelangiolesca
della figura del Padre; e con la grazia idealiz-
zata dei vo lti angelici: un rif lesso di Paolo
Veronese, quasi a dire ai rivali e agli ostili:
“sono bravo anch'io, nella maniera degli altri”.
Era accaduto in soli ventidue gio rni, a partire
da quel 31 m aggio del ' 64: l'invito ad alcuni
tra i m aggiori pittori di Venezia, per un
bozzetto; il Tintoretto che sorprende tutti com-
piendo il dipinto e coll ocandolo in sito; la
donazione alla
Scuola
per impedire il rifiuto.
La donazione fu subito estesa alla decorazione
del soffitto: putti entro tondi, simboleggianti le
quattro stagioni, uno per ciascun angolo;
figure maschili e f emminili giacenti, o colte
nel volo, per alludere alle
Scuole Grandi
di
Venezia o alle
Virtù Cardinali.
Alla f ine
dell'anno, il cielo della
Sala dell'Albergo
ri-
fletterà un com plesso mondo allegorico, che
va dal naturale al cosmico, al religioso. Il tutto
eseguito alla maniera svelta del pittore: scorci
arditi, calore di om bre o di rilievi lum inosi,
moto sorpreso nell'istante. E tuttav ia si sente
che l'artista non è ancora al sommo dell'avven-
tura intellettuale che realizzerà nella
Scuola di
San Rocco
, ma affina gli strumenti espressivi,
sperimenta se stesso.