GALLINA IN BRONZO, DEL-
L’ETA’ MATURA (SEGUE DISE-
GNO DEL MEDESIMO SOG-
GETTO)
INTERNI DELL’ACCADEMIA
D’ARTE DI VIA RIPETTA A
ROMA, CON LO SCULTORE
CHE DISTRIBUISCE SUGGERI-
MENTI E CONSIGLI AI GIOVA-
NI STUDENTI, MASCHI E FEM-
MINE AL LAVORO
inchiesta sul vero.
Ne ha quasi cinquanta, quando
torna per l’ennesima e non ultima
volta sul tema, ma il turgore della
forma soda, compatta, gli si rompe
fra le mani, si frastaglia, richiama
una più sconcertante vicenda di
luce e d’ombra
Chiamato, dal 1946 al ‘55, all’in-
segnamento
della
scultura
nell’Accademia di Belle Arti di
Venezia, a succedere ad Arturo
Martini; dal ‘56 al ‘63 in quella di
Firenze; Crocetti passò nel ‘64
all’Accademia di Belle Arti di
Roma, titolare di una delle cattedre
di scultura. Nella scuola Crocetti
porta intero il suo temperamento: la
vivacità, la polemica. Vorrebbe una
grande scuola, dove il talento fosse
sottoposto alle prove del fare e poi
del fare, affinandosi al confronto
con la realtà delle cose. E fosse il
maestro a scegliere l’allievo.
Questi, nella sperimntazione delle
tecniche più varie e difficili, instau-
rasse un dialogo aperto, di là dalla
sponda del tempo, con l’arte uni-
versale, che salda in un unico giro
d’orizzonte le Grotte di Altamira
con Picasso: senza schemi precon-
cetti o diagrammi intellettualistici,
costruendo prima di distruggere. Ai
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