CineArte on line 2007 - 213 - page 267

FORMA, VALORE, COMUNICAZIONE
di Enzo Paci
L’arte non è comprensibile se non collegata al fatto che tutto ciò che esiste, nella natura e
nella vita umana, nonché in generale nell’universo, non potrebbe esistere se non avesse una
forma. Il
processo
universale delle forme, in quanto è un processo, è movimento continuo che
in sé raccoglie il vecchio e crea, insieme, sempre qualcosa di nuovo. Ci sono delle forme per-
ché c’è una continua attività di trasformazione. Nella storia della natura, lungo il cammino dei
secoli, le forme si trasformano in nuove forme. Nella vita dell’uomo e nella vita sociale la
metamorfosi è continua…La forma è dunque formazione e così come non esiste metamorfosi
senza forma non esiste forma senza metamorfosi.
Esaminiamo il carattere comunicativo e relazionistico della forma. Tale carattere è facilmen-
te comprensibile se si pensa al linguaggio il quale non è altro che una continua metamorfosi di
segni e di parole che si costituiscono in forme estetiche, in modo tale da rendere possibile la
comunicazione fra gli uomini. Ma se il linguaggio ci indica il carattere comunicativo della
forma, si può tuttavia dire che il fatto di essere comunicata è essenziale per qualsiasi forma
[…]. Gli studiosi... hanno osservato che non c’è un solo mondo di forme, ma vari mondi che
sembrano tra loro incomunicabili... Ebbene, si ha la piena rivelazione dell’importanza del valo-
re della forma estetica se si pensa che è solo per la forma e nella forma che è possibile la comu-
nicazione. Un segreto rapporto, spesso intraducibile, lega le forme tra loro. Eppure esse si sen-
tono: l’artista, in modo particolare, intuisce parole e figure che collegano ciò che sembra inco-
municabile […]. Se si tien fermo il fatto che non c’è forma senza metamorfosi, si comprende
perché c’è sempre una analogia tra forma e forma, e c’è quindi tra esse una segreta comunio-
ne spesso da noi solo intravista...Questa visione della comunione universale delle forme la dob-
biamo a Goethe, [il quale] con il concetto della metamorfosi, scopriva l’intimo legame che dà
alle forme un’unica vita e risollevava un problema che per il pensiero classico sembrava inso-
lubile: il problema della comunione tra le forme o fra le idee…
Scrive Paul Valery di Goethe:
L’amore delle forme non è per lui soltanto una gioia contem-
plativa
:
ogni forma vivente è l’elemento di una trasformazione…La scoperta di questo concet-
to della metamorfosi è il suo più grande titolo di gloria. Ed è anche uno degli esempi più chia-
ri di come sia possibile passare dal pensiero poetico alla teoria scientifica o alla illuminazio-
ne di un fatto in conseguenza di un’armonia richiesta dall’intuizione...
Come si vede dal passo di Valery l’intuizione estetica è come la divinazione dei rapporti e delle
armonie che collegano le forme dell’universo. L’arte è scoperta della profondità della
interre-
lazione universale
: è scoperta ed espressione dell’armonia profonda di tutto il reale…L’intima
vita del tutto è la comunicazione delle parti e possiamo dare alla parola “comunicazione” anche
il nome di amore. La vita, diceva Goethe, è l’amore, e la vita dell’amore è lo spirito.Che cosa
è infatti lo spirito se non la scoperta del più intimo segreto della comunicazione e la rivelazio-
ne di questo segreto in forme e figure? Soltanto in forme e figure noi possiamo vivere perché
solo nella forma è possibile la vita e solo nella metamorfosi la vita diventa sempre più se stes-
sa e sempre più vera….
L’arte è dunque
intuizione di ciò che collega le forme,
di ciò che unisce l’uomo all’univer-
so e l’uomo all’uomo; in una parola: è intuizione che nasce e si attua nella sempre più profon-
da vita dell’amore. L’arte è però anche espressione ed ecco allora che le intuizioni delle rela-
zioni del tutto diventano parole, suoni, figure. L’arte intuisce il collegamento tra le forme e lo
esprime: esprimendolo crea nuove forme. Essa è dunque un’esempio, e forse l’esempio più
chiaro, della metamorfosi. [E questa] è la scoperta sempre più profonda di un legame e di una
connessione che, in quanto espressi, diventano una nuova forma.
(Citazione da Lino Rossi, “Situazione dell’estetica in Italia”, Paravia, Torino 1976)
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