Vi è un fondamento puramente percettivo delle immagini e una delle tesi che questo libro
sostiene è che da un punto di vista descrittivo si possa parlare di una raffigurazione ogni volta
che una superficie qualitativamente non omogenea ci consente o, più spesso, ci costringe a
vedere una scena particolare, una scena che, se qualcuno ce lo chiedesse, dovremmo descrive-
re con parole molto diverse da quelle che sceglieremmo se ci fosse assegnato il compito di dire
qual è la configurazione sensibile della tela o del foglio di carta che abbiamo di fronte agli
occhi e di cui siamo comunque consapevoli.
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