L’APPELLO DELLA MECCA
Afflitti come siamo tutti, complice la rivolu-
zione digitale, dal virus di un’informazione
alluvionale, troppo spesso arbitraria e tenden-
ziosa, che minaccia di distruggere in noi le
superstiti curiosità vitali, ripeschiamo – esegui-
to che sia il vaglio della sterminata rete di rac-
colta – una notizia confortante, che risale al giu-
gno 2008, della
Conferenza islamica per il dia-
logo
che, organizzata a La Mecca dalla
Lega
musulmana mondiale
, ha indotto l’ente promo-
tore a istituire, su invito di re Saud, un
Centro
per l’ interazione delle civiltà
al fine dichiarato
di diffondere la cultura del dialogo, anche
mediante l’ istituzione di un premio.
In particolare Saud di Arabia, illustrando la
sua personale apertura al dialogo tra islamismo,
cristianesimo ed ebraismo, nonchè la sua volon-
tà di “
opporsi alle sfide portate dall’ignoranza
e dalla ristrettezza di vedute”
, aveva raccoman-
dato la comprensione dei precetti dell’Islam
“
senza astio e malanimo
”.
A sua volta l’
Osservatore Romano
del 9 giu-
gno, unico giornale impegnatosi, salvo errore, a darne notizia in Italia, precisava: “
Verranno
organizzati congressi, colloqui e gruppi di ricerca per il dialogo con rappresentanti delle altre
Chiese, culture e filosofie “riconosciute”, ai quali parteciperanno accademici, giornalisti,
responsabili religiosi. Il Premio intitolato ad Abdallah, è stato coerentemente indetto a favore
di una personalità o di una istituzione impegnate nel dialogo interreligioso”
.
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