ma mi considero un vittorioso per quanto riguarda questo discorso.
A quell’epoca esisteva una generazione che
voleva produrre qualcosa di nuovo anche
nella letteratura, nel teatro, nella pittura e nel
cinema?
Nonostante la rottura della prima generazione
di artisti plastici con l’accademismo, quella
posteriore incontrò ancora molte e serie diffi-
coltà. L’anno prima avevo già conosciuto e
avevo partecipato alle attività artistiche e cultu-
rali di un gruppo di giovani di valore, che prese
il nome di
Generazione MAPA.
Questi giovani
di allora dettero tutti un grande contributo allo
sviluppo dell’arte moderna a Bahia in tutti i
linguaggi artistici e chi di essi rimane continua
ancor oggi ad aggiornarsi e a produrre. Questi
giovani in realtà ebbero la fortuna di partecipa-
re al maggiore e più fecondo periodo culturale
di Bahia durante il rettorato del dr. Edgard
Santos.
Ci racconta del ruolo che ebbe all’epoca il rettore Edgar Santos nella cultura di Bahia?
In quell’epoca i mezzi di comunicazione di massa non erano come oggi, pertanto c’era sempre
un po’ di ritardo nei contatti. Eppure esistevano varie riviste e le mostre erano importantissime
per prendere conoscenza di ciò che si faceva in Brasile nel mondo artistico. Sicuramente le
informazioni arrivavano con un po’ di ritardo. Chi poteva viaggiare al sud era avvantaggiato.
Quando il dr. Edgard Santos divenne rettore della UFBA, questa lacuna fu colmata con pro-
grammi culturali organizzati dall’Università Federale di Bahia e dal Museo di Arte Moderna di
Bahia. Durante il periodo scolastico io già partecipavo alle esposizioni e dipingevo all’aperto,
da lì non mi sono più fermato e grazie a Dio, con salute, ad 81 anni continuo lavorando ogni
giorno.
L’interesse centrale nella sua opera è
l’ex-voto, più tardi seguito anche da
altri artisti plastici. Dal 1957 nella sua
pittura è presente come segno e simbo-
lo. Com’è nato e perché questo interes-
se?
Dal 1957, influenzato da una materia
chiamata “Estudos Brasileiros”, ho ini-
ziato ad elaborare il contenuto della mia
pittura. È molto importante la preserva-
zione delle manifestazioni spontanee
della nostra cultura popolare e soprattut-
to quella del Nordest è di una ricchezza
immensa. Tutte le manifestazioni popo-
lari del popolo nordestino, come l’arti-
gianato, l’arte e cultura, il messianismo,
la religiosità, io le rappresento appro-
priandomi dell’ex-voto che nel mio lavoro è un segno/simbolo per esprimere tutta questa ric-
chezza, tutto il mio pensiero e tutto il mio sentimento. Ho sempre pensato questo, fin dagli inizi
della mia carriera. La nascita dell’opera d’arte nella mia pittura discende dalla trasfigurazione
di una tematica che abbraccia cultura e arte del Nordest brasiliano, associato al linguaggio con-
temporaneo internazionale. La forma cambia con la nascita di nuovi linguaggi, ma il contenu-
to rimane identico. È una ricerca incessante dell’identità culturale brasiliana e questo accade
2
Dall’
Archivio dell’artista
: da sinistra a destra: lo scritto-
re
Joäo Ubaldo Ribeiro
, il cineasta
Glauber Andrade
Rocha
, l’incisore
Calasans Neto
- il pittore
Sante
Scaldaferri
e il cineasta
Paulo Gil de Andrade Soares
Dall’
Archivio dell’artista