CineArte on line 2007 - 213 - page 263

ancora oggi, sempre coerente al mio pensiero, senza fare alcun tipo di compromesso.
La sua opera pittorica si divide in diverse fasi.
Ne possiamo parlare?
Nella “Escola de Belas Artes” di Salvador duran-
te il mio ultimo anno, frequentavo una materia
chiamata “Estudos Brasileiros” che dava una
visione generale del Brasile. I temi erano di
sociologia, linguaggi artistici, tecniche, cultura
popolare, artigianato, antropologia, etnologia,
religioni africane etc. C’era un piccolo museo
dove erano esposte ceramiche e opere di artigia-
nato. Tra le altre c’era una piccola collezione di
ex-voto. Nacque da lì la mia passione per gli ex-
voto: era il 1955. Mi appropriai di loro nel mio
linguaggio e così divennero il segno/simbolo per
esprimere tutti i miei sentimenti in linguaggi
contemporanei, attualizzandoli sempre. Da tutto
ciò sorse nel 1957 la mia prima fase che chiamo POPOLARE. Dal ‘60 al ‘64 venne la secon-
da fase, ASTRATTA, che si compone di due segmenti: l’aerofotogrammetrico e il cosmico.
Poi è seguita la fase cosiddetta antropomorfica
Si, agli inizi degli anni ’80 ci fu un cambiamento bru-
sco della forma nella mia pittura. Fu quando, pur con-
tinuando con lo stesso contenuto, adottai la TRAN-
SVARGUARDIA, che è una tendenza più recente del-
l’espressionismo o neo-espressionismo. In questa dire-
zione sorsero varie altre sottofasi con caratteristiche di
“Pop”, “Monocromatiche”, “Linee marcate”, “Senza
linee”, “Colorate”, e “Le debolezze del carattere
umano”. Ma tutto ciò si inquadra in una fase generale
nella quale adotto il nome di ANTROPOMORFICA.
Spiegando ad un giornalista argentino, che all’epoca
mi intervistò, questo mutamento nella forma della mia
pittura gli dissi: “Prima erano ex-voto con la faccia di
persone, ora sono persone con la faccia di ex-voto”.
È un’arte molto seria e forte che possiede un contenu-
to profondo. Sono ex-voto che assumono la condizione
umana per esprimere dolori, angustie, invidie, terrore,
corruzione di tutti i tipi, violenza, omicidi, insomma
tutto ciò che è inerente all’essere umano. È il riscontro
plastico/visuale tra il bene e il male. La forma di que-
sta fase, che la distingue dalla forma di altri pittori, è la
mia “scrittura”personale, ma il contenuto non è un fatto inedito, risale a duemila anni fa.
Prenda queste citazioni:
Marco 7, 21-23
Dal di dentro, infatti, cioè dal cuore degli uomini, escono le intenzioni catti-
ve: fornicazioni, furti, omicidi, adulteri, cupidigie, malvagità, inganno, impudicizia, invidia,
calunnia, superbia, stoltezza. Tutte queste cose cattive vengono fuori dal di dentro e contami-
nano l’uomo.
Chi abbia capacità e voglia studiare tutta la mia opera dall’inizio, ne verificherà il suo conte-
nuto sociale, filosofico, politico e non di partito, religioso, messianico, ironico. La mia preoc-
cupazione nella costruzione del mio lavoro dall’inizio ad oggi è l’ESSERE UMANO.
Una sua esposizione ha celebrato i 50 anni della così detta Generazione Mapa a Bahia. Può
illustrarcela?
Non è possibile in una sola intervista parlare della
Generazione MAPA
perché furono molti gli
eventi in pochi anni e occorrerebbe fare una ricerca. Ma farò un piccolo riassunto dell’inizio
del Modernismo in Brasile. Negli anni ’30 a Salvador dominavano gli artisti accademici, in
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Dall’
Archivio dell’ artis
ta:
Artigianato,
1967
Archivio dell’ artista -
dal
Trittico delle
tentazioni: Il Potere
, 1981
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