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ornamentazione miniata; e nel suo stato di conservazione, incrinato appena.
Dalla Biblioteca della Cattedrale di Benevento giunse invece questo
Ponficale
. Scritto in bene-
ventana, risale a un periodo compreso tra il XII e il XIII secolo.
Dall’abbazia parigina di Saint-Denis proviene questo
Messale
duecentesco, vergato in gotica
libraria francese.
Ventitrè tavole incise dal Ferrabosco illustrano l’architettura petriana nel volume curato dal
Costaguti.
Pittore e architetto, il non troppo noto Ferrerio incise all’acquaforte e bulino questa raccolta,
mirando alla resa dei valori architettonici dei palazzi romani.
Uno squarcio esotico irrompe dai resoconti di Théodor de Bry: cronaca dei suoi viaggi nelle
Indie Orientali e Occidentali – pubblicato a Francoforte sul Meno – tra Cinque e Seicento.
Filli di Sciro
: favola pastorale di Guidobaldo de’ Bonarelli, detto l’
Agiunto,
Accademico
Intrepido.
Da ascrivere al secolo XVI, questo singolare manoscritto riproduce usi e costumi dei popoli
d’Africa e d’Asia: dall’Oceano Indiano alla Cina, compresi nella sfera dell’influenza portoghe-
se.
Giovannino de’Grassi – celebre, il suo
Taccuino
bergamasco – creò le miniature di quest’altro
Taccuino,
vera e propria enciclopedia delle scienze della natura, già appartenuta al re
d’Ungheria, Mattia Corvino.
E vera e propria
summa
della trattatistica medicea erudita è questo
Theatrum Sanitatis,
codice
tre-quattrocentesco interamente miniato, con la consueta fantasiosa perizia, in un ambito di
scuola influenzato, anch’esso, da Giovannino de’ Grassi.
La Biblioteca conserva, nel Casanate, l’impronta indelebile e le qualità: dell’uomo, certo, ma
più del cardinale in quanto tale. Sono doti di saggia amministrazione, di sottigliezza giuridica,
di impegno civile, di sapienza teologica, di misura letteraria: quelle che la tradizione ci ha inse-
gnato ad associare alla figura cardinalizia presa in sé, e che la Casanatense esemplarmente
esprime.
