CineArte on line 2007 - 213 - page 96

L’UNIVERSO PARALLELO DELLA COMUNICAZIONE
di Egidio Pentiraro
La comunicazione informatica è divenuta una realtà collaterale alla comunicazione tradi-
zionale. Ad essa è inscindibilmente legata, come l’ombra al suo corpo. In entrambe individuia-
mo scopi, forma, segni, linguaggi e
media
. Tuttavia è nella prima, che sempre innovative carat-
teristiche ne aumentano la pregnanza, autorizzandone la percezione come quella di una feno-
menologia indipendente. Ecco quindi corretto sostenere il paradosso, che vuole la comunica-
zione informatica come
universo parallelo
della comunicazione
tout court
. Niente di nuovo
sotto il sole, si direbbe, se si paragonasse questo fenomeno a quello che, nel secolo scorso, ha
riguardato la diffusione dell’informazione attraverso la radio e la televisione, che avveniva e
avviene mediante le onde hertziane. Anche quella era veicolata e fruita attraverso mezzi messi
a disposizione dalla tecnologia. Niente di nuovo, osservando che anche quella modalità di
comunicare sta virando e convergendo oggi verso l’approdo telematico, complice il digitale.
Sembra semplice a dirla così; senonché è proprio all’interno delle logiche nuove, che il let-
tore spesso osserva, attonito, l’evolversi incessante di una complessità tecnologica crescente,
al cui interno è sempre meno facile orientarsi. Da qui l’incertezza nel discernere le proposte
tecnologiche che gli si presentano.
Per semplificare almeno in prima approssimazione e a livello espositivo questo processo,
possiamo individuare schematicamente tre tipologie di condizioni, fra le varie che vengono
offerte al potenziale fruitore. La prima è in realzione al
corpus,
nel quale la comunicazione è
espressa; la seconda in rapporto alla tipologia delle reti necessarie per accedere ad essa; la terza
correlata ai mezzi.
Qui giunti aggiungiamo che nella tipologia del
corpus
della comunicazione disponibile,
riscontriamo come condizione sufficiente ma non necessaria, il fatto che essa coinvolga o meno
elementi multimediali.Ossia che in essa siano presenti il testo, il suono o le immagini fisse o
in movimento, presi singolarmente o in una loro combinazione. Così secondo l’evenienza o
l’occorrenza ci troveremo di fronte a linguaggi che esprimono i codici propri della logica
comunicativa della parola; del suono digitalizzato; del racconto per immagini (grafiche, pitto-
riche, fotografiche, filmiche). A margine, consideriamo che tutto ciò è espresso con vari stan-
dard condivisi (ISO) o accettati
de facto
.
Va da sè che in questo contesto è presente una mappa concettuale che è scelta o espressa
con varie, specifiche modalità secondo che siano prodotte da editori di libri, giornali, periodi-
ci oppure da autori di vario genere o specie. A questo punto supponendo che il lettore sia con-
sapevole di quanto abbiamo sopra chiarito, procediamo nell’esposizione del secondo caso della
nostra tipologia. Esso è strettamente connesso alla gamma a cui appartiene il veicolo ipotizza-
to della comunicazione: in primo luogo le reti informatiche (
Internet
o altre che siano). Siamo
giunti così nel grande capitolo delle autostrade della comunicazione. In un elenco non esausti-
vo possiamo ricordare le linee telefoniche, i cavi coassiali, i
computer server,
che ormai dispon-
gono di un’amplissima capacità di memorizzazione e utilizzano all’occorrenza vari
instradato-
ri
(
router
). E non dobbiamo dimenticare infine gli straordinari e nuovi concentrati d’ informa-
zione costituenti i
cloud computing
(conglomerati di memorie disperse nel mondo, fantasiosa-
mente assimilati alle
nuvole
). Questi, interattivamente connessi mediante satelliti e altri dispo-
sitivi, ospitano frammenti dinamici di memoria informatica che si localizza, secondo le occor-
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