quattro ordini i significati reperibili da un interprete in un testo.
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Significati referenziali
. Sono significati percepibili a livello immediato e intuitivo: si tratta
in genere di informazioni desumibili dai meri aspetti visivi di un film (ad esempio, chi sono i
protagonisti, dove si svolge la storia, in che epoca, ecc. ).
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Significati espliciti
. Come i precedenti, sono immediatamente evidenti ad uno spettatore. Si
tratta, in questo caso, d’identificare meramente ciò di cui il film parla. Ad esempio, si può dire
che, a livello esplicito,
Blade Runner
(Ridley Scott, 1982) è un film in cui si parla di una ribel-
lione di replicanti dovuta a sfruttamento intensivo e frustrazione.
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Significati impliciti
. Sono i luoghi dove nel film si può leggere un'allusività simbolica, vei-
colo di concetti non immediatamente evidenti. Si può citare, a questo proposito, la lettura data
da François Truffaut di
La finestra sul cortile
(Rear Window, Alfred Hitchcock, 1954), che
mette in parallelo la condizione di “spettatore” di James Stewart con quella dello spettatore
cinematografico, interpretando così l'intero film come un'allegoria sul cinema.
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Significati sintomatici.
Sono quei significati che il testo trasmette in modo indiretto e incon-
sapevole, anche in modo involontario. Non è necessario, in questi casi, attenersi alle intenzio-
ni dichiarate dall'autore: si leggono invece i significati di un film come sintomi della psicolo-
gia o delle ossessioni di un regista, quasi come chiavi psicanalitiche al suo inconscio.
Il reperimento di tali significati presuppone, tuttavia,
la risoluzione di alcuni specifici tipi di sottoproble-
mi, che definiscono meglio quelli che sono i caratte-
ri del testo critico, oltre a chiarire i parametri grazie
ai quali, per un lettore, è possibile apprezzare la
bontà o meno di un intervento di critica cinematogra-
fica. In conclusione di questa breve rassegna di
spunti, diventa allora sensato ritornare al saggio di
Bordwell, che fornisce un'avveduta lista dei princi-
pali sottoproblemi inerenti alla costruzione dell'in-
terpretazione di un film.
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Appropriatezza.
È auspicabile che un critico riesca ad esprimere in maniera plausibile le
motivazioni che rendono un determinato film degno di essere interpretato in una determinata
maniera (o degno di essere interpretato in assoluto).
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Corrispondenza
. L'interpretazione deve essere supportata da prove precise: in una buona
recensione, un critico deve tendere a fare riferimenti espliciti alle unità di senso del film, per
suffragare le sue argomentazioni puntualmente.
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Originalità
. L'istituzione critica non incoraggia la ripetizione delle idee altrui. Ci si aspetta
che ogni distinto critico sappia trovare nuovi metodi d'analisi, o reperire appropriati significa-
ti alternativi in un film eventualmente già recensito.
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Plausibilità
. Il critico deve far sue le strategie della retorica per rendere credibile il proprio
discorso, una volta affrontati e risolti i precedenti sottoproblemi. La plausibilità, e dunque la
capacità di una recensione di essere persuasiva, non può prescindere dall'appropriatezza, dalla
corrispondenza e dall'originalità del pensiero che si cerca di veicolare.
1. Gli scritti di Canudo sono stati raccolti dopo la sua morte da Fernand Divoire in
L’usine aux images
(Ginevra: Office
Central d’Edition; Parigi: Etienne Chiron, 1927).
2. Pierre Bourdieu ,
Il mestiere di scienziato
, trad. it (Milano: Feltrinelli, 2003).
3. David Bordwell ,
Making Meaning: Inference and Rhetoric in the Interpretation of Cinema
(Cambridge, Massachusetts:
Harvard University Press, 1989).
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David Bordwell