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PERCORSO DI EDUCAZIONE ALL'IMMAGINE
Prima parte
di Marco Vanelli
Uomo di lettere e di cinema, Marco Vanelli ha tratto dall’esempio di vita e di
pensiero del suo primo e indimenticato maestro di Umanità, padre Nazareno Tad-
dei, al quale va tutta la sua devozione di antico discepolo, la vocazione (la mis-
sione?) di ricercatore e sperimentatore della realtà, l’umile e la profonda, e di
ciò che ne soverchia il limite. Questo testo sull’immagine ne reca il segno.
Anche se la parola ci fa pensare a qualche cosa che si vede, l’immagine non è
solo visiva. Se prendiamo la definizione più ampia di immagine:
«Riproduzione delle forme percepibili con i sensi»
capiamo immediatamente che possono esistere diversi tipi di immagine. Almeno
cinque, tante quanti sono i sensi. E infatti il cinema moderno non è solo immagi-
ne visiva, ma audiovisiva. Contiene, cioè, anche l’immagine sonora. E come ve-
dremo non è la semplice somma delle due, ma una sintesi che acquista un parti-
colare valore espressivo.
L’immagine deve
ri-produrre
, cioè creare qualcosa di nuovo, analogo a ciò che
esiste già. Ma l’immagine non riproduce una cosa in tutto e per tutto: ne riprodu-
ce solo un aspetto, la
forma
. E la forma è diversa a seconda del
senso
che la per-
cepisce. Perciò è immagine una foto, perché riproduce la forma visiva della real-
tà. È immagine un disco, perché riproduce la forma sonora della realtà. È imma-
gine una statua, perché riproduce le forme plastiche della realtà. Sono immagini
un sapore o un odore artificiali, perché riproducono le forme gustative e olfattive
della realtà.
Quando si parla di immagine, d’ora in poi, dovremo specificare sempre a quale
tipo ci riferiamo.
Possibili obiezioni.
- Quando guardo un albero, quello è immagine?
In senso percettivo, sì. È imma-
gine
per me
, per il mio cervello,
perché attraverso gli occhi io
percepisco le forme dell’albero,
così che io lo riconosca. Ma
l’albero
in sé
non è l’immagine,
è una realtà! La fotografia di un
albero è
in
sé
n’immagine visi-
va.