CineArte on line 2007 - 213 - page 58

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Se l’immagine è un linguaggio, allora deve servire per comunicare qualcosa, per
esprimere idee, pensieri, sentimenti. Ma io non posso cogliere tutto questo se non
procedo ad una lettura degli elementi significanti del segno-immagine. Proprio
perché l’immagine riproduce gli elementi sensibili della realtà, sembra di non
dover fare sforzi per comprenderla. Allo stesso modo in cui uso i sensi per rico-
noscere ciò che vedo, odo, tocco, ecc.; così uso i sensi per riconoscere ciò che i
vari tipi di immagine riproducono. Sta in questa apparente
naturalezza
del nostro
approccio all’immagine la difficoltà ad accettarne la valenza espressiva. Con i
soli sensi, senza le premesse culturali che mi permettano di ricercarne il signifi-
cato, io mi limito a identificare quanto l’immagine rappresenta, a riconoscere
cosa mi viene fatto vedere, udire, ecc. Questo è il livello più superficiale, indi-
spensabile primo passo della lettura, ma non esaustivo. Non arriverò mai a com-
prendere, a conoscere il contenuto mentale di chi ha realizzato l’immagine se
non procedo attraverso la decodifica dei codici espressivi di quell’immagine.
Perché è necessaria la lettura di un’immagine
Se si parla di lettura, si presuppone un’immagine espressiva, nata cioè per comu-
nicare qualcosa. La lettura permette di capire quel
qualcosa
. Che non si esaurisce
nella scelta di un determinato oggetto rappresentato, ma si ricava dal
modo
con
cui viene rappresentato. Il linguaggio delle immagini si basa proprio sui diversi
modi con cui possono essere rappresentate le forme. Questi modi non dipendono
solo dall’abilità personale di chi realizza un’immagine, ma dalle intenzioni che
quel creatore ha.
La sua scelta di far vedere o sentire qualcosa è già importante. Ad es.: se fotogra-
fo un albero invece di qualunque altra cosa esistente al mondo, ho già fatto una
scelta di campo. Ma il lavoro di lettura comincia nel momento in cui si cerca di
individuare i modi con cui l’albero è stato fotografato, perché è attraverso essi
che io esprimo la mia idea sull’albero.
Non sono passaggi tanto facili da far capire ai ragazzi, ma senza queste premesse
sarebbe inutile continuare. Prendiamo un esempio estremo. Di fronte a un rebus,
qualunque osservatore che ne conosca le regole (il
codice
) non si fermerà
all’azione di riconoscere ciò che vi è rappresentato (l’
identificazione
), ma cer-
cherà di cogliere attraverso i nessi tra figure e lettere (la
lettura
) la frase celata
(l’
idea
comunicata
). Ogni immagine espressiva (visiva, sonora, ecc.) è come un
rebus: contiene un pensiero, una visione del mondo da individuare. Il procedi-
mento è la lettura.
Se non vogliamo restare spettatori passivi del cinema o della televisione dobbia-
mo imparare a
leggere
!
Giovanna D’Arco dal film di Dreyer.
Il primo piano dell’attrice Renée Falconetti
realizzato da Dreyer per rappresentare la san-
tità di Giovanna D’Arco, nel film La passione
di Giovanna D’Arco, non è una semplice in-
quadratura utile al racconto, ma una vera e
propria immagine rappresentatrice del mistero
della santa martire.
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