CineArte on line 2007 - 213 - page 57

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Parliamo ora dell’immagine più comune, quella visiva. Noi abbiamo detto che si
tratta di riproduzione. Altri direbbe
rappresentazione
. Riproduzione è un con-
cetto più ampio, che non esclude la rappresentazione. Ma dobbiamo ricordare
che l’immagine visiva può essere di due tipi: naturale e espressiva. Quando è na-
turale, come nel caso dell’
impronta
, dell’
ombra
, del
riflesso
, non rientra
nell’ambito della comunicazione: si limita a riprodurre naturalmente le forme
visive della realtà, ma non rappresenta alcunché. Quando l’immagine serve per
comunicare, allora diventa espressiva, allora è rappresentazione. Che sia disegno,
film, televisione o altro l’immagine visiva comunica il pensiero di chi l’ha realiz-
zata. Il suo punto di vista. Il suo modo di guardare alla realtà.
Cosa significa
leggere
un’immagine
Si legge un libro, non un film!
Questo è ciò che spesso sentiamo dire quando proponiamo la lettura di
un’immagine. Concetti quali
lettura
di una foto o
scrittura
filmica nascono nel
momento in cui ci si rende conto che l’immagine ha un suo linguaggio, solo in
parte simile ad altri codici espressivi. Sono una sorta di metafora che fa capire
come davanti ad un’immagine lo spettatore può (e deve, se vuol ricevere la co-
municazione) fare un percorso di comprensione pari a quello che avviene quando
si legge un libro. Ma per questo deve conoscerne il linguaggio: quello comune a
tutte le immagini, quello proprio del singolo tipo di immagine (visiva, sonora,
ecc.) e quello specifico all’interno di ogni tipo (es., per l’immagine visiva: pittu-
ra, fotografia, film, televisione, ecc.). Restando nel campo dell’immagine visiva
ci scontriamo con l’idea comune che non sia necessaria una lettura. L’immagine
basta vederla, riconoscere cosa rappresenta; al più valutarne la riuscita tecnica
(es.: è somigliante; è presa bene; è a fuoco; ecc.). Sottostà a questo atteggiamento
un criterio
utilitaristico
dell’immagine; al massimo può diventare
estetico
, ma
c’è forte resistenza – anche nei ragazzi – a concepirlo
espressivo
.
- Quando leggo nella Bibbia che l’uomo è fatto a immagine di Dio, che signifi-
ca: che ne riproduciamo le forme?
In questo caso dovremmo stu-
diare un altro tipo di immagine,
quello che in greco si chiama
icona
. L’icona non è né ripro-
duzione, né rappresentazione,
ma
rivelazione
di una realtà
trascendente. Attraverso le for-
me visibili l’icona esprime con-
tenuti di carattere superiore, co-
me l’amore di Dio o il mistero
della sua natura. Nella tradizio-
ne della chiesa ortodossa esiste
l’icona come pittura, che infatti
è arte sacra non in quanto rappresenta il sacro, ma perché lo rivela misteriosa-
mente. In questo senso sarebbe più corretto dire che l’uomo è
icona
di Dio.
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