CineArte on line 2007 - 213 - page 59

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Ipotesi di lavoro
1. Notare le differenze
È necessario raccogliere vari esempi di immagini visive di diverso tipo, non a-
stratte per il momento, in modo da creare un archivio iconico da utilizzare per far
percepire ai ragazzi le differenze fondamentali tra la realtà e la rappresentazione.
È consigliabile avere almeno: un disegno fatto da un ragazzo; una riproduzione
di un quadro classico; una tavola di fumetti; una foto in bianco e nero, una con
colori fortemente artefatti, una videocassetta con riprese cine-televisive (si consi-
glia, per quest’ultimo esempio, la prima sequenza con i titoli di testa –
ma solo
quella
– del film
La guerra dei Roses
di Danny De Vito).
Gli elementi da individuare sono:
dimensioni
Colore
Proporzioni
Nella realtà le
dimensioni
sono tre (altezza, larghezza e profondità). Le immagi-
ni visive sono bidimensionali. Di conseguenza in un disegno, una foto, ecc. potrò
sempre vedere solo una parte dei corpi, mai quella opposta. Nella realtà un cubo
ha sei facce: se io lo giro riesco a
vederle tutte e sei. In una foto un
cubo può averne al massimo tre: se
giro la foto le altre tre non compaio-
no.
Perciò, giocando su questo aspet-
to, far notare ai ragazzi la differenza
tra l’oggetto di ogni immagine nella
realtà e nella rappresentazione. Es.:
vedo un quadro che rappresenta una
casa. Nella realtà potrei entrarci den-
tro, nel quadro no.
Possibile obiezione.
- Ma se quando guardo un cartone animato lo devo scomporre come un rebus,
allora addio divertimento!
Non è vero. Il divertimento non sta nell’illusione, nella forzata incredulità
dello spettatore, nel prendere acriticamente per buono tutto ciò che si vede
o si sente. Se un film è piacevole, continua ad esserlo anche se ne ricono-
sco inquadrature, scene e sequenze. Anzi: il divertimento può risiedere non
solo nel
cosa
mi fa vedere, ma nel
come
. Conoscere le leggi della gram-
matica, della sintassi, del ritmo e del metro non mi fa amare meno Leopar-
di. Riesco invece ad apprezzarlo di più se so valutare come si muove tra
significante e significato. Nelle arti visive è lo stesso, ma spesso il piacere
che ne ricaviamo è più ipnotico che cosciente. All’inizio degli esercizi di
lettura risulterà difficile, un po’ come disintossicarsi da un modo sbagliato
di vedere gli audiovisivi (quello che in definitiva scambia l’immagine con
la realtà). Ma la capacità critica che si acquista a lungo andare ripaga dello
sforzo.
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