Tra le immagini astratte, oltre all’astrattismo propriamente inteso, possiamo raccogliere coper-
tine di quaderni, carta da rivestimento, fregi, stoffe, ecc.
Dopo che i ragazzi si sono abituati a distinguere le diverse tipologie di pittura, con conseguen-
te diversità di approccio mentale di chi le ha realizzate, possono loro stessi esercitarsi a cerca-
re immagini sulle riviste settimanali, facilmente reperibili.
3. Giochiamo a guardare con gli occhi di...
Per un ulteriore approfondimento sul tema della percezione personale della realtà che l’artista
comunica attraverso la pittura, consigliamo l’uso di un testo indispensabile. Si tratta di un
libro-gioco della serie
Universo Mondo: Con l’occhio del pittore
, scritto da Laurence
Ottenheimer (Trieste, Edizioni E. Elle).
Con grande intelligenza e fantasia, l’autore ha raccolto non tanto la storia della pittura, quanto
la storia di come è cambiato il modo di guardare la realtà da parte dei pittori. Con testi sinteti-
ci e efficaci, corredati di note esplicative ogni volta che compare il nome di un pittore, di una
scuola o di una tecnica, si ripercorrono secoli di arte figurativa sempre tenendo conto che «ogni
pittore ha una propria visione, che è una sua personale creazione ma può anche divenire il
riflesso di un’intera epoca» ; e che, come diceva Degas, «è bene copiare ciò che si vede, ma è
ancor meglio disegnare ciò che rimane impresso nella memoria» .
In ogni pagina, o coppia di pagine, il libro presenta un’unità tematica; ad esempio: la prospet-
tiva, la natura morta, l’illusione, e molti altri. Su ogni argomento vengono presentate alcune
riproduzioni emblematiche di quella tendenza, su cui è possibile giocare ricorrendo all’appara-
to di accessori di cui il libro è fornito. Così, per la prospettiva la pagina trasparente inserita tra
la 8 e la 9 (che a sua volta è doppia), permette di verificare il principio prospettico sui quadri
di Francesco Guardi, Meindert Hobbema e Hubert Robert.
Mentre con la natura morta (pp. 12-13) è possibile crearne una personale con gli adesivi facil-
mente staccabili che si trovano nel libro. Il fatto che con lo stesso materiale ogni ragazzo farà
una composizione diversa, è una dimostrazione della diversa immagine mentale che ognuno ha
della stessa cosa.
Oppure con l’
illusione
possiamo scoprire non solo la finta pagina tra la 14 e la 15, ma anche
usare lo specchio flessibile che si trova nel libro per riconoscere le
anamorfosi
di E. Beck.
Ricorrendo all’espediente del gioco è così possibile far capire ai ragazzi sia l’organizzazione
dello spazio nei vari tipi di pittura, che l’uso del colore, della luce, il tentativo di rappresenta-
re il movimento e tanti altri aspetti che riguardano il codice espressivo pittorico.Per chi voles-
se completare questo lavoro, allargando lo studio anche alla storia della pittura e alla tecnica,
ricordiamo che nella stessa collana sono disponibili:
L’invenzione della pittura
e
La civiltà delle
immagini
.
Bibliografia
Oltre ai testi indicati nelle note, segnaliamo altre occasioni di approfondimento:
S. M. Kosslyn,
Le immagini della mente
,
Giunti, Firenze 1989
J. Piaget,
La rappresentazione del mondo nel fanciullo
, Boringhieri, Torino 1966
M. Foucault,
Questo non è una pipa
, SE, Milano 1988
L’invenzione della pittura
, Collana Universo Mondo, Edizioni E. Elle, Trieste 1993
La civiltà delle immagini
, Collana Universo Mondo, Edizioni E. Elle, Trieste 1995
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